Dal 2007 la Pattuglia Acrobatica Nazionale è vicina ad A.B.C. e quest’anno ha concretamente rinnovato il suo impegno in occasione dell’ultima sessione di addestramento acrobatico prima della stagione 2013, il 30 aprile e il 1° maggio.
Durante queste due giornate il personale delle Frecce tricolori, grazie all’aiuto di amici, appassionati, familiari ed alla fattiva collaborazione degli oltre 130 Club Frecce Tricolori, ha promosso la causa di A.B.C. e organizzato una raccolta fondi a testimonianza di un aiuto concreto a favore dei bambini nati con malformazioni.
La somma raccolta è stata di più di 4000 euro, consegnata ad A.B.C. dal comandante, il Maggiore Jan Slangen, dai piloti e da tutto lo staff, il 30 maggio scorso a Rivolto.
L’Associazione ha subito messo a frutto il contributo destinandolo all’acquisto di due video laringoscopi sofisticati per intubare i piccoli pazienti durante l’intervento chirurgico, del valore di 12.000 euro, donati al reparto di Anestesia e Rianimazione del Burlo.
Un grazie di cuore alla P.A.N., a tutto il suo staff e ai 130 Club “Frecce tricolori”!
A.B.C. – Associazione per i Bambini Chirurgici del Burlo onlus è nata nel 2005 per un sentimento di riconoscenza da parte di una coppia di genitori, Giusy Battain e Luca Alberti, verso l’ospedale pediatrico di Trieste dopo aver avuto una personale esperienza con il loro primogenito Riccardo, al quale è stata diagnosticata una malformazione tumorale ancora quando era nella pancia della mamma.
Dopo un lungo percorso di terapie chirurgiche presso il Burlo, il piccolo Riccardo è guarito. Ripercorrendo la loro esperienza, i genitori hanno pensato di dare vita ad un’associazione che potesse supportare famiglie e bambini affetti da malformazioni da curare chirurgicamente.
A.B.C. opera affinché altre famiglie possano trovare nell’Associazione stessa e nell’Ospedale Infantile “Burlo Garofolo” che li accoglie, la solidarietà e l’aiuto necessari per affrontare più serenamente l’ospedalizzazione ed il futuro dei loro bambini. A.B.C. chiede che il paziente sia pensato innanzitutto come individuo “unico” al quale venga riservato un progetto di salute specifico, a lui dedicato e desidera che questo trovi applicazione per tutti i bambini chirurgici nelle varie epoche della vita, anche durante la gestazione.