Qual è la formula del successo? Molti se lo saranno chiesto.
Per tentare di scoprirlo ci siamo rivolti a Massimo Tammaro, comandante delle Frecce Tricolori fino al 2010 e Ferrari manager consultant, che ha partecipato i primi di marzo a Mosca ad un forum dedicato al business. Non potevamo farci sfuggire l’occasione di intervistare un personaggio dalla carriera così poliedrica, che scopriamo essere molto legato alla Russia.
– Potresti parlarci del passaggio nella tua carriera e nella vita dalle Frecce Tricolori alla Ferrari?
Permettimi di salutare tutti i vostri ascoltatori! Per me è un piacere enorme e un onore essere tornato in Russia per questo Forum. Si tratta di un passaggio straordinario, mi ritengo una persona fortunatissima, perché passare dalle Frecce Tricolori alla Ferrari, professionalmente è stato un percorso interessantissimo. Alla fine la cosa in comune tra la Ferrari, le Frecce e tutte le squadre sono le persone. La gestione delle persone è la cosa che ti permette di ottenere risultati migliori, soprattutto quando ti trovi a lavorare in team ad alta performance. Il passaggio è stato bellissimo e sto dando il meglio anche lì.
– Non è la prima volta che vieni a Mosca. Ci puoi parlare del forum al quale partecipi?
Il forum “Territory of business, Territory of life”, organizzato dalla società Opora Russia vede riuniti una serie di giovani imprenditori molto capaci e bravi. Si riuniscono e un’intera giornata parlano di tematiche relative al business oggi. Come ci sono arrivato? Sto frequentando un master in business administration, uno dei primissimi al mondo. Ci sono 35 nazionalità diverse, io sono l’unico italiano, aimè, però ci sono diversi ragazzi che vengono da Mosca e dalla Russia. Uno di questi ragazzi, il mio amico Gleb, ha pensato di proporre per l’occasione un mio intervento, perché in Italia faccio già interventi sulla leadership. Queste persone, come avete fatto voi, si sono dimostrate entusiaste e mi hanno gentilmente invitato, facendomi un grandissimo onore.
– Che cosa ne pensi del Gran Premio di Formula 1 e anche del nuovo circuito a Sochi?
È una cosa che si sente nell’aria da molto. Io sapevo da tanto tempo che si pensava a questo percorso e al Gran Premio. Sono veramente contento che si concretizzi. Sono venuto tante volte a Mosca quando ero pilota e poi leader comandante delle Frecce Tricolori per l’air show di Jukovskij, il Maks, che è un evento molto grande. Parlando allora con i miei colleghi ho sempre detto che speravo si facesse presto il Gran Premio a Mosca, perché così avrebbero visto questa bellissima città.
– Che cosa ti piace di più di Mosca? Che cosa ti ha colpito?
Mosca è una bellissima città! Io sono un appassionato d’arte, amo l’architettura, i dipinti. Ho visitato il museo Pushkin. Mi sono piaciute tantissime cose. Forse la cosa che colpisce di più di Mosca è la grandezza e gli spazi.
– Ci puoi svelare il segreto del successo in un lavoro di squadra?
Io non sono un professore e non ho la pretesa di insegnare nulla a nessuno. Mi piace però raccontare la mia storia, che è vera. Qual è il segreto? Sicuramente in un team ci vogliono competenze, bisogna avere dei grandi professionisti in tutti i ruoli della tua squadra. È anche possibile avere dei grandi professionisti e una pessima squadra. Il segreto sta nel gestire la squadra in maniera che ognuno dia il risultato migliore. Questo non significa avere delle persone che la pensano nello stesso modo. Anzi sarebbe molto meglio la situazione contraria! Bisogna insegnarli a confrontarsi in maniera corretta, educata e con il fine unico di fare il bene per la propria azienda.
Una delle cose più importanti è creare tra i componenti del team dei sentimenti di stima e fiducia, che sono determinanti soprattutto quando la squadra rischia la vita tutti i giorni.
Fonte: http://italian.ruvr.ru/